Chiesa Grotta San Michele

Un luogo di culto scavato nella roccia quasi nascosto al visitatore.

san michele arcangelo santa maria del molise

Descrizione

La grotta di San Michele Arcangelo di Sant’Angelo in Grotte in provincia di Isernia non appare tra i famosi sette santuari che si trovano sulla linea sacra di San Michele che, secondo la leggenda, fu tracciata dal colpo di spada che l’Arcangelo inflisse al Demonio per rimandarlo all’Inferno. 

I sette Santuari della Linea di San Michele sono: Skelling Michael (Irlanda), St Michael’s Mount (Gran Bretagna) Mont Saint Michel (Francia), La Sacra di San Michele (Piemonte), Santuario di Monte Sant’Angelo (Puglia) il Monastero di San Michele (Grecia) e il Monastero di Monte Carmelo (Israele). 

Eppure al di fuori di questa Linea Sacra esiste una grotta molto suggestiva che forse in pochi conoscono a Sant’Angelo in Grotte, una piccola frazione del comune di Santa Maria del Molise in provincia di Isernia. 

L’origine di questa chiesa è molto antica ed è legata prima di tutto alla presenza di una grotta che, secondo la tradizione, fu frequentata dall’Arcangelo Michele prima che si spostasse in quella più celebre del Gargano.

L’esterno della Grotta, con finestroni gotici, appare in tutta la sua bellezza: il verde degli alberi di leccio e dei cipressi che svettano verso il cielo si confondono con il campanile di pietra bianca, alla sommità del quale, in quattro grandi aperture ad arco, sono sistemate le campane.

Una grotta con la Madonna di Lourdes, nelle immediate vicinanze, è richiamo ad ogni credente perché nella lotta quotidiana contro il male, guardando all‘Immacolata, si ritorni all’originale innocenza.

Una scalinata ripida si erge a destra della Grotta: i pellegrini salgono e scendono per essa, recitando la coroncina all’Arcangelo per implorare dal Signore grazie e benedizioni. 

Su ogni singolo scalino è stato inciso il nome di chi ha contribuito a quella costruzione.

All’ingresso della grotta troviamo un bellissimo portone in bronzo sul quale è raffigurato il paese ed il suo stemma, mentre sopra l’ingresso c’è un marmo dove si attesta l’appartenenza alla “Confraternita di S. Michele

L’ambiente interno è molto emozionante, si viene subito catturati dal silenzio e dalla incredibile aura che rende il posto molto suggestivo. Entrando nella Grotta, si nota subito un pozzo nel quale si raccoglie l’acqua di una sorgente benedetta ed una lapide che ricorda Di Crescenzo Eugenio Rizzi, che ha “retto” la chiesa per ben 33 anni. A fianco del pozzo è collocata una vasca di battistero a forma cilindrica in pietra, recante sul bordo una scritta in latino che purtroppo risulta indecifrabile.

All’interno della Grotta in alto a sinistra vi è una piccola base di pietra sulla quale poggia un quadro di S. Francesco pellegrino al Gargano nel 1216 e, sul pavimento in pietra, è incisa una croce a ricordo del segno di croce in forma di Tau che il poverello d’Assisi incise all’ingresso della Grotta al Gargano, ritenendosi indegno di entrarvi.  Sono molte le indicazioni storiche che inducono a pensare che San Francesco, nel corso del suo Cammino fino a Monte Sant’Angelo, abbia fatto visita anche alla Grotta presente qui in Molise.

La Statua di San Michele, di autore ignoto, molto pesante, raffigura l’Arcangelo nell’atteggiamento del militare e guerriero vittorioso che calpesta il Diavolo in forma di mostro ripugnante e che, secondo la tradizione locale, avrebbe sembianze femminili e persino un nome, Peppinella.

Il trono, in mattoni antichi, progettato dall’Architetto Franco Valente, studioso, scrittore e critico d’arte, realizzato da valenti artigiani locali, è circondato d’intorno da 9 formelle in bronzo con altrettante scene angeliche tratte dal Vecchio e Nuovo Testamento. La mensa dell’altare poggia su un grande basamento di roccia locale.

Per il Giubileo del 2000 la Grotta di San Michele è stata inserita dalla CEAM tra i luoghi giubilari per un itinerario penitenziario.

La leggenda della statua di San Michele Arcangelo

Moltissimi anni fa qui a Sant’Angelo in grotte ogni 29 settembre venivano avviati i festeggiamenti in onore del Santo. L’usanza era quella di portare la statua in processione nel paese per poi riportarla a fine giornata al suo posto in grotta.

Ci fu un anno in cui, durante i festeggiamenti, accadde una cosa stranissima. I fedeli che si recarono in chiesa per prendere il santo ed iniziare la processione, si accorsero che quest’ultima fosse incredibilmente più pesante del solito.
Questo non li fermò comunque nel loro intento e grazie all’aiuto di decine e decine di altre persone riuscirono in qualche modo a sollevarla ed a farla transitare fuori dalla sua grotta.

Ma nel momento in cui la statua varco l’uscio della porta, iniziò a piovere un pioggia violenta ed inaspettata e molti testimoni di quanto accaduto hanno riferito che si trattasse di una pioggia di cenere e lapilli.

I fedeli capirono che l’Arcangelo Michele non voleva lasciare la sua grotta, e da quell’anno la statua non viene portata più in processione.

Servizi offerti

Celebrazioni ecclesiastiche.

Modalità di accesso

Accesso libero

Indirizzo

Via Vittorio Emanuele, 82-86 86096

Contatti

Ultimo aggiornamento: 10/09/2025

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